La nascita di un motore di ricerca europeo potrebbe davvero semplificare i rapporti fra digitale e politica sotto diversi punti di vista a cominciare dalla complessa esigenza delle tutela della privacy.

Avete visto cosa è successo fra Google News e Spagna? Gli editori spagnoli convincono il Governo a fare una legge che li tuteli da Google News e come tutta risposta Google News Spagna chiude con un impatto devastante per l’imprenditoria locale (interessante l’articolo a riguardo di itespresso che riporta anche l’opinione dell’Istituto Italiano per la Privacy e la Valorizzazione dei Dati).

Questa è solo un esempio dei conflitti giuridici – ma che ovviamente hanno dietro delle fortissime motivazioni economiche (tassazione ma non solo) e probabilmente politiche – che vedono in uno scacchiere geo-politico contrapporsi forze europee a forze in qualche maniera straniere e comunque concorrenti.

Da questo punto di vista la nascita di un motore di ricerca europeo potrebbe risolvere alcuni problemi ed è per questo che è da seguire con attenzione l’ennesimo tentativo di innestare un attore europeo (magari di dialogo e di collegamento chissà…) nell’attuale contrapposizione Ovest-Est ovvero Google-Bing vs. Yandex-Baidu.

Stiamo parlando del tentativo nato in Francia ma con ambizioni europee appunto e denominato Qwant che si presenta come il motore di ricerca che divide il Web in 5 ovvero: Web, Social, Shopping, Attualità, Media.